Feudi di San Gregorio
Tra vino
e arte
Una delle più importanti visioni di Feudi di San Gregorio è credere che la nascita di un vino abbia lo stesso processo creativo di un’opera d’arte.
L’amore e la passione nella cura delle piante, l’impegno nella raccolta dell’uva e la pazienza nell’attesa che il vino sia maturo, fanno sì che ogni bottiglia esprima la sua personalità e diventi un’opera d’arte.
È con questo approccio che nascono le collaborazioni con grandi maestri e giovani di talento, volte a continuare e far crescere la volontà di uno scambio continuo di conoscenza e creatività fra il vino e l’arte.
Gli stessi sentimenti ed emozioni conducono il percorso creativo di un artista, che lo porta a realizzare una scultura, uno scatto fotografico, un quadro, un’installazione.
Less is more
Massimo Vignelli
Italiano di nascita e newyorkese di adozione, Massimo è stato uno dei più grandi designer del nostro tempo, esposto al MoMA e in numerosissimi altri musei di design e di arte contemporanea.
“I like design to be visually powerful, intellectually elegant, and above all timeless“.
Dal genio di Massimo Vignelli sono nate – dal 2001 in poi – tutte le rivoluzionarie etichette di Feudi di San Gregorio: una visionaria ma rigorosa traslazione grafica dell’anima dell’azienda, tesa a interpretare in chiave contemporanea la grande tradizione vitivinicola del suo territorio.
La qualità dei dettagli – la scelta dei colori, la nitidezza dei mosaici, la sfumatura di oro a caldo – unitamente all’innovazione di una dimensione molto ridotta rispetto alle etichette tradizionali dei vini, ha fatto conoscere le nostre bottiglie in tutto il mondo.
La collaborazione ha progressivamente investito a 360° la brand identity aziendale: dagli interni della cantina, agli stand per le fiere, alle nostre pubblicazioni fino alla realizzazione del packaging dei vini FeudiStudi.
Dal genio di Massimo Vignelli sono nate – dal 2001 in poi – tutte le rivoluzionarie etichette di Feudi di San Gregorio: una visionaria ma rigorosa traslazione grafica dell’anima dell’azienda, tesa a interpretare in chiave contemporanea la grande tradizione vitivinicola del suo territorio.
La qualità dei dettagli – la scelta dei colori, la nitidezza dei mosaici, la sfumatura di oro a caldo – unitamente all’innovazione di una dimensione molto ridotta rispetto alle etichette tradizionali dei vini, ha fatto conoscere le nostre bottiglie in tutto il mondo.
La collaborazione ha progressivamente investito a 360° la brand identity aziendale: dagli interni della cantina, agli stand per le fiere, alle nostre pubblicazioni fino alla realizzazione del packaging dei vini FeudiStudi.
DUBL ESSE oblige
Fabio Novembre
Visionario designer di fama mondiale.
Si descrive così:
“As though I were pollen, I let myself go with the wind, convinced I’m able to seduce everything that surrounds me“.
Per sviluppare la nuova frontiera del progetto DUBL, le nostre selezioni DUBL ESSE in edizione limitata, ci siamo affidati al genio creativo di Fabio Novembre.
Per DUBL ESSE Fabio ha immaginato un oggetto in cui ricerca estetica minimalista e poetica metafisica si incontrino seguendo, come di consueto nella testa del designer, una fitta rete di riferimenti, relazioni, connessioni e somiglianze che è “fonte di vita e di ispirazione continua“.
Le icone dei santi hanno “costellato la sua infanzia e colonizzato la sua testa“ come ama spesso dire lui stesso. Ed è proprio a un santo, Papa Gregorio Magno, che è intitolata la cantina di Feudi di San Gregorio.
Non poteva che nascere da qui l’ispirazione del progetto del designer che da bambino collezionava immagini sacre al posto delle figurine Panini.
La tiara papale con cui è sempre raffigurato il santo, detta anche triregno, ha colpito l’immaginazione dell’artista divenendo la soluzione grafica di partenza per il design della bottiglia: tre fasce che via via si restringono proprio come nella tiara del Papa.
Il progetto è stato presentato a Milano lo scorso aprile 2016.
Per sviluppare la nuova frontiera del progetto DUBL, le nostre selezioni DUBL ESSE in edizione limitata, ci siamo affidati al genio creativo di Fabio Novembre.
Per DUBL ESSE Fabio ha immaginato un oggetto in cui ricerca estetica minimalista e poetica metafisica si incontrino seguendo, come di consueto nella testa del designer, una fitta rete di riferimenti, relazioni, connessioni e somiglianze che è “fonte di vita e di ispirazione continua“.
Le icone dei santi hanno “costellato la sua infanzia e colonizzato la sua testa“ come ama spesso dire lui stesso. Ed è proprio a un santo, Papa Gregorio Magno, che è intitolata la cantina di Feudi di San Gregorio.
Non poteva che nascere da qui l’ispirazione del progetto del designer che da bambino collezionava immagini sacre al posto delle figurine Panini.
La tiara papale con cui è sempre raffigurato il santo, detta anche triregno, ha colpito l’immaginazione dell’artista divenendo la soluzione grafica di partenza per il design della bottiglia: tre fasce che via via si restringono proprio come nella tiara del Papa.
Il progetto è stato presentato a Milano lo scorso aprile 2016.
Cantina d'autore
Hikaru Mori
e Maurizio Zito
Hikaru Mori nasce a Sapporo in Giappone, si trasferisce a Milano dopo gli studi di architettura e sposa un irpino, Maurizio Zito, con cui lavora.
Ha realizzato, oltre ad alcuni importanti progetti architettonici, numerosi pezzi di design per marchi italiani e internazionali.
Nel 2001 lanciamo il progetto di costruzione della nuova cantina: vogliamo uno spazio unico nel suo genere, che sappia coniugare il nostro gusto per la tradizione e la nostra vocazione contemporanea, e che contempli spazi adeguati per una vinificazione di eccellenza ma anche per il racconto della storia dell’azienda e del suo territorio.
Immaginiamo un impatto ambientale minimo e giardini che si ispirino alla nostra tradizione.
Vogliamo riservare uno spazio centrale all’apertura del ristorante aziendale – Marennà (Stella Michelin dal 2009) – che punti ad una reinterpretazione contemporanea della cucina tipica irpina e campana.
Per un progetto così complesso e variegato, collaboriamo con professionisti di fama mondiale:
il grande Massimo Vignelli, con la moglie Lella, per disegnare tutti gli interni ma, soprattutto, la giapponese Hikaru Mori e il marito Maurizio Zito per progettare la struttura.
Hikaru disegna una cantina dalle linee essenziali, recuperando i fabbricati pre-esistenti e creando spazi di grande impatto sia all’interno sia nei giardini esterni.
Nasce così una delle prime cantine d’autore in Italia, esposta per ben due volte come eccellenza architettonica alla Biennale di Venezia.
Nel 2001 lanciamo il progetto di costruzione della nuova cantina: vogliamo uno spazio unico nel suo genere, che sappia coniugare il nostro gusto per la tradizione e la nostra vocazione contemporanea, e che contempli spazi adeguati per una vinificazione di eccellenza ma anche per il racconto della storia dell’azienda e del suo territorio.
Immaginiamo un impatto ambientale minimo e giardini che si ispirino alla nostra tradizione.
Vogliamo riservare uno spazio centrale all’apertura del ristorante aziendale – Marennà (Stella Michelin dal 2009) – che punti ad una reinterpretazione contemporanea della cucina tipica irpina e campana.
Per un progetto così complesso e variegato, collaboriamo con professionisti di fama mondiale:
il grande Massimo Vignelli, con la moglie Lella, per disegnare tutti gli interni ma, soprattutto, la giapponese Hikaru Mori e il marito Maurizio Zito per progettare la struttura.
Hikaru disegna una cantina dalle linee essenziali, recuperando i fabbricati pre-esistenti e creando spazi di grande impatto sia all’interno sia nei giardini esterni.
Nasce così una delle prime cantine d’autore in Italia, esposta per ben due volte come eccellenza architettonica alla Biennale di Venezia.
Colature
Vedovamazzei
Dotati di una straordinaria creatività, Stella e Simeone sono napoletani doc. Oggi lavorano a Milano e sono esposti in tutto il mondo.
Vedovamazzei è il nome scritto su una targa che hanno trovato a Napoli.
Vedovamazzei è una donna ma è anche un uomo. Vedova ‐ è una vedova ‐ Mazzei è il cognome dell'uomo, che però è defunto. Mentre la vedova non possiede un cognome. Questa, per la coppia di artisti, è stata la prima opera a sancire l'ingresso nel mondo dell'arte.
Creare vino è un'arte. Per questo amiamo l'arte così tanto. L'arte contemporanea filtra il passato con l'occhio di oggi, proiettandosi perennemente nel futuro; ed è così che vogliamo essere noi, è così che intendiamo i nostri progetti.
Nel 2011, grazie all'aiuto di Beatrice Bertini (gallerista romana, www.exelettrofonica.com), abbiamo organizzato un workshop con alcuni fra i più promettenti artisti contemporanei campani.
Abbiamo chiesto ai nostri ospiti di realizzare un progetto ispirato alla loro visita in cantina e collegato ad un vino della nostra gamma, con l'obiettivo di costruire una collezione di arte contemporanea campana.
Abbiamo cominciato con Vedovamazzei e il loro lavoro “Colature“, ispirato agli effetti del vino in un bicchiere e realizzato con i colori delle etichette Feudi di San Gregorio e DUBL.
Creare vino è un'arte. Per questo amiamo l'arte così tanto. L'arte contemporanea filtra il passato con l'occhio di oggi, proiettandosi perennemente nel futuro; ed è così che vogliamo essere noi, è così che intendiamo i nostri progetti.
Nel 2011, grazie all'aiuto di Beatrice Bertini (gallerista romana, www.exelettrofonica.com), abbiamo organizzato un workshop con alcuni fra i più promettenti artisti contemporanei campani.
Abbiamo chiesto ai nostri ospiti di realizzare un progetto ispirato alla loro visita in cantina e collegato ad un vino della nostra gamma, con l'obiettivo di costruire una collezione di arte contemporanea campana.
Abbiamo cominciato con Vedovamazzei e il loro lavoro “Colature“, ispirato agli effetti del vino in un bicchiere e realizzato con i colori delle etichette Feudi di San Gregorio e DUBL.
Installazioni
Marinella Senatore
Marinella Senatore, giovane artista poliedrica campana, vive e lavora tra Londra e Berlino. La sua ricerca si caratterizza per la partecipazione attiva del pubblico nel processo creativo, utilizzando diversi media, dall’installazione al video, disegno, performance dialogo tra storia orale e strutture socio‐culturali.
Marinella Senatore ha realizzato per Feudi di San Gregorio un’esposizione all’interno della cantina.
I sei acquerelli, dipinti con un gioco di chiaro scuro, raccontano l’edificazione della nuova cantina, dagli scavi alla costruzione, con il passare delle stagioni che hanno accompagnato il progetto, e mostrano la struttura originaria prima dell’intervento architettonico di Hikaru Mori e Maurizio Zito.
Marinella Senatore ha realizzato per Feudi di San Gregorio un’esposizione all’interno della cantina.
I sei acquerelli, dipinti con un gioco di chiaro scuro, raccontano l’edificazione della nuova cantina, dagli scavi alla costruzione, con il passare delle stagioni che hanno accompagnato il progetto, e mostrano la struttura originaria prima dell’intervento architettonico di Hikaru Mori e Maurizio Zito.
Immaginazioni
Mimmo Jodice
Napoletano, è uno dei maestri della fotografia della nostra epoca. Attento alle problematiche sociali e profondamente legato alla sua terra, Mimmo si esprime con un linguaggio unico, anche grazie alle sue continue sperimentazioni tecniche.
Nel 2013, abbiamo affidato al maestro Mimmo Jodice il racconto, tramite i suoi occhi e il suo obiettivo, dell’anima di Feudi di San Gregorio, costruendo un’installazione artistica permanente visitabile all’interno della cantina.
Da questa collaborazione è nato poi un progetto di più ampio respiro: un’edizione limitata di Serpico 2010.
1.000 esemplari che presentano in etichetta una delle foto più suggestive del vigneto storico di Aglianico.
Il ricavato della vendita di queste bottiglie viene integralmente destinato a Padre Antonio Loffredo per finanziare i suoi progetti di sviluppo sociale attraverso l’arte nel Rione Sanità a Napoli.
Nel 2013, abbiamo affidato al maestro Mimmo Jodice il racconto, tramite i suoi occhi e il suo obiettivo, dell’anima di Feudi di San Gregorio, costruendo un’installazione artistica permanente visitabile all’interno della cantina.
Da questa collaborazione è nato poi un progetto di più ampio respiro: un’edizione limitata di Serpico 2010.
1.000 esemplari che presentano in etichetta una delle foto più suggestive del vigneto storico di Aglianico.
Il ricavato della vendita di queste bottiglie viene integralmente destinato a Padre Antonio Loffredo per finanziare i suoi progetti di sviluppo sociale attraverso l’arte nel Rione Sanità a Napoli.
Gli uomini “che parlano alle vigne“
Simonit&Sirch
Marco Simonit e Pierpaolo Sirch sono gli uomini “che parlano alle vigne“.
Marco oggi guida l’équipe dei Preparatori d’Uva nel trasmettere il know how Simonit&Sirch con un metodo di formazione specifico per la potatura della vite.
Pierpaolo, collabora con Feudi di San Gregorio dal 2003, occupandosi dell'area produzione, dal 2009 è diventato l'amministratore delegato.
La forte motivazione che spinge Marco e Pierpaolo nelle proprie “opere“ è quella di preservare la ricchezza di territori come quello irpino e proteggere questo patrimonio ampelografico unico, riproducendoli nei nostri nuovi impianti. Da oltre 15 anni, Simonit&Sirch collaborano con il Prof. Scienza dell’Università di Milano per la ricerca, lo studio genetico e la riproduzione delle vigne vecchie (dai 70/80 fino a oltre 200 anni) che ancora popolano l’Irpinia: uno studio paziente e approfondito che insegna a guardare indietro per costruire il futuro.
Così sono nati il Serpico – che condensa il frutto delle viti centenarie di Aglianico – e la Sirica, frutto della riproduzione genetica di tre viti patriarchi di una varietà autoctona campana ritenuta scomparsa.
Negli anni, abbiamo puntato ad acquisire terreni popolati da viti centenarie; in particolare, il nostro vigneto giardino del Serpico – con oltre duecento viti-patriarchi sopravvissute alla fillossera – è uno spettacolo unico al mondo.
Sono proprio questi grandi “patriarchi” – come un padre che dà coraggio al figlio che cresce – ad indicarci oggi la strada da seguire.
La forte motivazione che spinge Marco e Pierpaolo nelle proprie “opere“ è quella di preservare la ricchezza di territori come quello irpino e proteggere questo patrimonio ampelografico unico, riproducendoli nei nostri nuovi impianti. Da oltre 15 anni, Simonit&Sirch collaborano con il Prof. Scienza dell’Università di Milano per la ricerca, lo studio genetico e la riproduzione delle vigne vecchie (dai 70/80 fino a oltre 200 anni) che ancora popolano l’Irpinia: uno studio paziente e approfondito che insegna a guardare indietro per costruire il futuro.
Così sono nati il Serpico – che condensa il frutto delle viti centenarie di Aglianico – e la Sirica, frutto della riproduzione genetica di tre viti patriarchi di una varietà autoctona campana ritenuta scomparsa.
Negli anni, abbiamo puntato ad acquisire terreni popolati da viti centenarie; in particolare, il nostro vigneto giardino del Serpico – con oltre duecento viti-patriarchi sopravvissute alla fillossera – è uno spettacolo unico al mondo.
Sono proprio questi grandi “patriarchi” – come un padre che dà coraggio al figlio che cresce – ad indicarci oggi la strada da seguire.
IL CANTO DELLA TERRA
Pietro Ruffo
Pietro Ruffo è uno dei giovani artisti italiani più apprezzati. La sua arte è essenzialmente legata agli elementi base della sua formazione da architetto: il progetto, la carta e il disegno.
Nel 2022 Pietro Ruffo è stato coinvolto nella realizzazione di un’opera dedicata alla cantina: “Il Canto dellaTerra”, opera site specific, che va ad arricchire la collezione d’arte della nostra cantina.
L’artista ha scelto di raccontare il ciclo della vita del vino sulla superficie di un’anfora, usata dai tempi più antichi per l’affinamento del vino.
Il racconto delle operazioni di cantina si fonde così con la comunità che la anima e il territorio chela ospita, l’Irpinia, culla di sapienza e cultura enogastronomiche.
Pietro Ruffo è stato coinvolto anche nella produzione di un’etichetta d’artista in edizione limitata per il Metodo Classico DUBL +.
La bottiglia ispirata all’opera “Constellations” è un’etichetta d’artista da collezionare come un’opera d’arte,il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione di Comunità San Gennaro guidata da Padre Antonio Loffredo e al suo progetto di sviluppo sociale per il rione Sanità di Napoli.
Nel 2022 Pietro Ruffo è stato coinvolto nella realizzazione di un’opera dedicata alla cantina: “Il Canto dellaTerra”, opera site specific, che va ad arricchire la collezione d’arte della nostra cantina.
L’artista ha scelto di raccontare il ciclo della vita del vino sulla superficie di un’anfora, usata dai tempi più antichi per l’affinamento del vino.
Il racconto delle operazioni di cantina si fonde così con la comunità che la anima e il territorio chela ospita, l’Irpinia, culla di sapienza e cultura enogastronomiche.
Pietro Ruffo è stato coinvolto anche nella produzione di un’etichetta d’artista in edizione limitata per il Metodo Classico DUBL +.
La bottiglia ispirata all’opera “Constellations” è un’etichetta d’artista da collezionare come un’opera d’arte,il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione di Comunità San Gennaro guidata da Padre Antonio Loffredo e al suo progetto di sviluppo sociale per il rione Sanità di Napoli.
Fallen Fruit è una collaborazione artistica concepita nel 2004 da David Burns e Austin Young a Los Angeles.
Fallen Fruit
Tra fotografie, video e wallpaper, Fallen Fruit lavora sempre utilizzando la frutta come soggetto o mezzo artistico; la loro pratica aspira a re-immaginare i nostri modi di interagire con lo spazio pubblico, specialmente nelle aree urbane, aprendo una riflessione sulla nostra capacità di condividere il mondo con gli altri.
“A Portrait of Dionysus” è il titolo dell’opera realizzata dai due artisti, che anima l’intera facciata della Dimora Botanica all’interno di Borgo San Gregorio (https://youtu.be/UP90cVranvQ). Il progetto artistico continua all’interno della struttura, accogliendo i visitatori con una coloratissima carta da parati ispirata ad un mondo visionario di fiori, colori e frutti che rappresentano l’Irpinia.
Il duo californiano firma questo progetto artistico con il consueto approccio colorato e barocco che li caratterizza, compreso un omaggio al Dio del vino e del piacere nell’angolo nord-ovest dell’edificio.
La figura della divinità – dipinta a mano sul fondo colorato – viene ritratta con le fattezze di una scultura in marmo del II secolo, adornata da flora e fauna del territorio.
Ispirandosi all’opera, Fallen Fruit ha disegnato in esclusiva “The Vanity of Dionysus”, una bottiglia di DUBL Brut Edition, Metodo Classico, in edizione limitata per la Fondazione di Comunità San Gennaro.
Disponibile in 3.003 bottiglie, il ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione guidata da Padre Antonio Loffredo e al suo progetto di sviluppo sociale per il rione Sanità di Napoli.
“A Portrait of Dionysus” è il titolo dell’opera realizzata dai due artisti, che anima l’intera facciata della Dimora Botanica all’interno di Borgo San Gregorio (https://youtu.be/UP90cVranvQ). Il progetto artistico continua all’interno della struttura, accogliendo i visitatori con una coloratissima carta da parati ispirata ad un mondo visionario di fiori, colori e frutti che rappresentano l’Irpinia.
Il duo californiano firma questo progetto artistico con il consueto approccio colorato e barocco che li caratterizza, compreso un omaggio al Dio del vino e del piacere nell’angolo nord-ovest dell’edificio.
La figura della divinità – dipinta a mano sul fondo colorato – viene ritratta con le fattezze di una scultura in marmo del II secolo, adornata da flora e fauna del territorio.
Ispirandosi all’opera, Fallen Fruit ha disegnato in esclusiva “The Vanity of Dionysus”, una bottiglia di DUBL Brut Edition, Metodo Classico, in edizione limitata per la Fondazione di Comunità San Gennaro.
Disponibile in 3.003 bottiglie, il ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione guidata da Padre Antonio Loffredo e al suo progetto di sviluppo sociale per il rione Sanità di Napoli.